Quante volte hai provato questa sensazione?

Almeno una volta nella vita ci sono stati eventi, situazioni o persone che l’hanno scatenata, perché la Rabbia fa  parte della nostra natura di esseri  viventi.

E’ un’emozione associata a conflitti irrisolti, all’indifferenza e all’avversione che possono creare senso di frustrazione e oppressione sia fisica che mentale. La rabbia è in ogni caso dolore, ma è un’emozione istintiva che manifestano piccoli, grandi e animali, lo facciamo per preservarci dalle minacce esterne e sopravvivere, non è quindi un sentimento negativo, piuttosto è come la esprimiamo che gli coniuga carattere di negatività.

Ecco cosa succede quando ci arrabbiamo?

La fisiologia del corpo si altera: iniziamo a secernere cortisolo ed adrenalina, la pressione sanguigna aumenta, il battito cardiaco accelera, le pupille si dilatano, il respiro si accorcia, la sudorazione aumenta, i muscoli si tendono, la mente va in confusione e se non contiamo fino a 10 potremmo scatenare l’inferno e distruggere tutto nel senso letterario del termine.

Esprimere la rabbia in maniera non distruttiva è possibile e lo Yoga è uno strumento di supporto valido per comprendere questa emozione.  Grazie alle sue tecniche fisiche, mentali e spirituali, riusciamo a capire, consapevolizzare e trascendere.

Mettendo in atto gli esercizi di respirazione o Pranayama ci focalizziamo sul nostro respiro per ascoltarlo, comprenderlo e modificarlo se inefficace; intervenendo sul respiro, interveniamo trasversalmente sia sul corpo rilassandolo, che sulla mente rendendola lucida e obiettiva.

Unendo al respiro le Asana ci focalizziamo sul momento presente, sul “qui e ora”: viviamo il momento presente, senza guardare al passato perché è trascorso e non possiamo cambiarlo, e il futuro è il risultato delle azioni presenti.

Nella pratica delle Asana, quelle che maggiormente aiutano nella gestione della rabbia sono: Asana che includono piegamenti in avanti, perché conducono a un rilassamento molto profondo; le Asana che includono torsioni perché aiutano a osservare il momento presente da più punti di vista permettendo alla mente e al corpo di acquisire una certa elasticità; Shavasana, la posizione del rilassamento per eccellenza che insegna a lasciare andare coscientemente ogni tensione.

Anche la Meditazione è molto utile perché ci insegna a concentrare la mente in un unico punto fino ad arrivare alla cessazione del pensiero cosciente, la potremmo definire come un vero e proprio processo conoscitivo.

Ecco alcune Asana che potete praticare in autonomia  per gestire e prevenire la Rabbia:

PASHIMOTTANASANA – La posizione della Pinza –

 

  • Siedi a terra su un telo o un tappetino, le gambe sono tese davanti a noi e il busto è eretto.
  •  Inspirando lentamente e profondamente porta le braccia in alto parallele alle orecchie, cerca di mantenere le spalle aperte e il collo allineato con la colonna vertebrale.
  •  Espirando lentamente e profondamente porta il busto verso le gambe facendo partire il movimento dalle anche e non dalla schiena che rimane dritta senza sforzi.
  •  Cerca di appoggiare prima la pancia sulle cosce, poi lascia andare la testa sulle ginocchia e le braccia lungo le gambe ad agganciare gli alluci.
  •  Rimani in posizione fino a quando la senti confortevole.

NB: anche se con il busto non tocchi, le gambe puoi portati in posizione arrivando sino al tuo limite e favoreggiare l’allungamento della colonna, aiutandoti con una cinta che porrai nelle piante dei piedi; se non ce la fai a tenere le ginocchia tese durante l’Asana, puoi praticarla piegandole leggermente o inserendo un cuscino.

MARICHYASANA – la torsione del Saggio Marichi- (semplificata)

 

  • Siedi a terra su un telo o un tappetino, le gambe sono tese davanti a noi e il busto è eretto.
  •  Inspirando piega il ginocchio destro portando il tallone vicino al gluteo.
  •  Espirando lentamente e profondamente esegui una torsione con il busto verso destra portando la mano sinistra sul ginocchio destro e la mano destra a terra.
  • Rimani in posizione fino a quando la senti confortevole, poi scioglila ritornando alla posizione iniziale ed esegui dall’altro lato.
SHAVASANA – la posizione del cadavere-

  • Sdraiati a terra su un telo o un tappetino, le gambe sono leggermente divaricate e la punta delle dita dei piedi cade verso l’esterno.
  • Le braccia sono adagiate a terra lungo il corpo leggermente scostate dai fianchi, i palmi delle mani sono rivolti verso l’alto, e le spalle sono scostate dalle orecchie.
  • Porta nel respiro l’intenzione di rilassare il corpo e sgomberare la mente da ogni pensiero.
  • Rimani in questa posizione per almeno dieci minuti.

 

“Trattenere la rabbia è come trattenere un carbone ardente con l’intento di gettarlo a qualcun altro; sei tu quello che si scotta.” BUDDHA

Namastè

-Valentina-